Festa dell'Unità nazionale e delle Forze armate: il discorso del Vicesindaco

Area:
Segreteria

Pubblicazione:
05/11/2023

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 Fonte: Consegnata la Costituzione ai diciottenni.

Buongiorno.

Grazie ai Cittadini, agli Assessori e ai Consiglieri comunali, alle Autorità militari e religiose, all'Associazione Combattenti e Reduci sezione di Trigolo, alle Associazioni di volontariato, agli studenti della nostra Scuola e a tutti coloro che partecipano a questa cerimonia. Colgo l'occasione per mandare un saluto e l'augurio di pronta guarigione al nostro sindaco Mariella Marcarini e la nostro parroco don Marino Dalè.

Grazie di cuore al Corpo bandistico Giuseppe Anelli che sempre accompagna la cerimonia con le sue note, rendendola più solenne.

Oggi, come ogni anno, rendiamo omaggio ai Caduti della Grande guerra, a chi ha sacrificato la vita e la gioventù per gli ideali di libertà e per servire la patria. Nel 1918 entrò in vigore l'armistizio che decretò la fine delle campagne militari per l'Unità d'Italia iniziate nel 1848 con la prima guerra d'Indipendenza. Oggi è anche la festa delle Forze armate che vigilano sulla nostra sicurezza e libertà mettendo spesso a repentaglio la loro incolumità soprattutto come forze di pace in missioni internazionali.

Purtroppo ogni anno ci troviamo a fare i conti con nuovi conflitti armati, con notizie di violenze sempre più inaudite e raccapriccianti a danno di civili, senza risparmiare bimbi in fasce e persone anziane. La facilità di comunicazione ci costringe a vedere le immagini di queste violenze che ci sconvolgono, ma non riescono a suscitare un sentimento di avversione per la guerra, tale da manifestare la condanna totale dei conflitti ed una efficace volontà di pace. L'unico che ha parole di pace è il Papa, però inascoltato, come avvenne per papa Benedetto XV allo scoppio e nel corso della prima guerra mondiale. La storia, purtroppo, come sempre, non è maestra di vita.

In paese abbiamo un gruppo di profughi ucraini che apparentemente sono sereni e integrati. Sono sempre in attesa di notizie dei loro cari in costante pericolo e alla ricerca di immagini dei luoghi dove hanno vissuto. Hanno gli occhi e i cuori che piangono e sanguinano ogni giorno.

In Ucraina, in Israele, nella Striscia di Gaza, le persone vivono con la stessa angosciosa precarietà, la condizione descritta da Ungaretti nella poesia "Soldati" che recita: "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie". Concludo con un'altra sua poesia, che si intitola "Mattina", che il poeta scrive dopo una notte trascorsa in trincea mentre osserva lo spuntare del sole di sole quattro parole: "M'illumino d'immenso". È lo spettacolo della vita che risorge dopo l'oscurità notturna, la speranza che è scritta nel cuore dell'umanità da sempre. Crediamo fortemente anche noi che una vita senza conflitti sia possibile, e il mondo se la meriti.

Viva le Forze armate, viva l'Italia.

Il Vicesindaco Paola Biaggi

Il fotoalbum

Consegna della Costituzione ai diciottenni

Nel contesto della cerimonia le autorità di Trigolo hanno consegnato la Costituzione ai diciottenni.

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